Convegno
IMMAGINI DI RELIGIONE, IMMAGINI DI SECOLARIZZAZIONE
Media, tecnologia e sacro
Università degli Studi di Enna “Kore”
Dipartimento degli Studi, Classici, Linguistici e della Formazione
5-6 giugno 2025
Siracusa - Palazzo Pupillo, Ortigia
Evento realizzato in collaborazione con
Mimesis Edizioni e VCS - Visual Culture Studies
Con il patrocinio di
SiFiT - Società Italiana di Filosofia Teoretica
Il Dipartimento degli Studi, Classici, Linguistici e della Formazione dell’Università degli Studi di Enna “Kore” in collaborazione con la casa editrice Mimesis Edizioni e la rivista scientifica “VCS - Visual Culture Studies” organizzano presso la sede di rappresentanza dell’Ateneo “Kore”, a Palazzo Pupillo a Ortigia (SR), il convegno “Immagini di religione, immagini di secolarizzazione. Media tecnologia e sacro” il 5 e il 6 giugno patrocinato dalla Società Italiana di Filosofia Teoretica (SiFiT).
Il fine del convegno è riflettere sul circuito tecnologia, media, religione, ispirandosi alla celebre video-scultura di Nam June Paik “TV Buddha”, attraverso un confronto tra studiosi di filosofia teoretica e di media e visual studies.
Nam June Paik, TV Buddha, 1973
L’attenzione verrà posta su come, se nella sfera pubblica, religione e media possono apparire come forze istituzionali in complesso rapporto dialettico, a un livello più profondo la relazione media e religione si connette ad altre prospettive. La fusione tra contesto tecnologico e contesto “naturale”, l’espandersi di una soggettivazione costantemente ridefinita e condivisa, l’essere motore di vere ontologie sociali, sono aspetti dei media attuali che ci parlano non solo di una loro religione ma anche di una loro magia, del fatto che la condizione postmediale sia anche una condizione magica, nel senso proposto da Virilio e da Simondon. In questa dimensione i media tecnologici dimostrano di attivare esperienze calde, oppure al contrario raffreddare e proteggere (Cfr. Casetti 2023, M. Carbone, G. Lingua 2024).
La proliferazione dei media e la crescita estensiva e intensiva della nostra esposizione ai media sta ad indicarci che occuparci dei media significa provare a toccare la trama del mondo, il reticolo, le reti di reti, gli “ambienti” (cfr. P. Montani, De. Cecchi, M. Feyles 2018) che intessono ciò che precede la polarizzazione attrattiva tra soggetto e oggetto e le scansioni cultura-società-tecnica-natura, ecc. Potrebbe essere dunque possibile una ricognizione di una profonda “matrice antropologica” (Latour 2018) dei media al cui interno gli ibridi (F. Cimatti, A. Maiello 2024) sono senz’altro più reali delle separazioni moderne. Riflettere su situazioni magiche e contesti religiosi riguardanti il nostro rapporto coi media e il “campo delle immagini” (J. Elkins 1999) ci porta direttamente a interrogarci sulla “amodernità” della “condizione postmediale” (cfr. R. Eugeni 2022) e in ultima analisi ancora sulle profonde questioni della secolarizzazione e della tecnica. Una secolarizzazione in cui le dinamiche ipermoderne della scienza, della tecnologia, dell’economia e della politica non ci restituiscono immagini disincantate del mondo, in cui il “sacro” non si inabissa con ritorni perturbanti, una secolarizzazione dove la religione non scompare, ma anzi la sua presenza è sempre più esposta secondo trasformazioni nuove (cfr. J. Casanova 2000, M. Gauchet 1992). Riprendendo i celebri termini di Benjamin diversamente, anche il sacro avrebbe allora un suo “valore espositivo” che non necessariamente ne intacca l’intrinseco “valore cultuale”, in direzione cioè di “un più che sacro, più che profano” (per dirla con Perniola, 2010).
Tra le sue potenzialità, una simile chiave di lettura decostruisce le temporalità troppo lineari e apre infiniti percorsi archeologici (Foucault 1971, Parikka 2019): la magia non è un mito d’origine e un richiamo ancestrale del sacro, l’espansione tecnologica non soppianta, non ha mai soppiantato magia e religione, poiché si parla appunto di fasi all’interno di una matrice e di una sua trasduzione continua. Un’antropologia profonda e filosofica di “noi moderni” (ancora Latour 2018).
Assieme al convegno è pensato un progetto editoriale in modo che le relazioni esposte possano essere successivamente arricchite e pubblicate in un numero della rivista “VCS - Visual Culture Studies” edito dalla casa editrice Mimesis Edizioni.
5 giugno 2025 ore 14:30
Palazzo Pupillo, Ortigia
Saluti istituzionali
Paolo SCOLLO - Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Enna “Kore”
Marinella MUSCARÀ - Direttrice del Dipartimento degli Studi Classici, Linguistici e della Formazione
Adriano ARDOVINO - Presidente della Società Italiana di Filosofia Teoretica (SiFiT)
Roberta PLATANIA - Presidente Diocesano dell'Azione Cattolica di Siracusa
Daniela BELTRAMI - Segretaria della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali
Interventi
Francesco CASETTI - Yale University
“Il potere pastorale dei media high-tech”
Micaela LATINI - Università degli Studi di Ferrara
“Vertigini. Anselm Kiefer e la tentazione del sacro”
Massimo LEONE - Università degli Studi di Torino
“Una comunione di luce: transustanziazione e icone digitali”
Pierre DALLA VIGNA - Università degli Studi di Parma
“La religione dei marrani”
Carmelo MARABELLO - Università IUAV di Venezia
“La forma-durata, l’immanenza delle immagini, le tecniche del sacro”
6 giugno 2025 ore 9:30
Palazzo Pupillo, Ortigia
Interventi
Valeria PINTO - Università degli Studi di Napoli
“Il dio culturale cristiano e la 'macchina spirituale' cibernetica”
Ruggero EUGENI - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
“A.I.cone. Le intelligenze artificiali generative visuali e le immagini sacre”
Gianluca SOLLA - Università degli Studi di Verona
“Al limite. Per una topologia della presenza invisibile”
Peppino ORTOLEVA - Università degli Studi di Torino
“Homo bellicus: la violenza delle immagini”
Roberto REVELLO - Università degli Studi dell’Insubria
“Le varie forme religiose dell’esperienza mediatica”
Andrea RABBITO - Università degli Studi di Enna “Kore”
“La secolarizzazione barocca e l’anticipazione delle new pictures”