Call for Essays
Versione italiana
VCS – Visual Culture Studies
Call for Essays
#10
"Mitologia del mostruoso visuale.
Dal fantasma di Luigi XVI a Bombardiro Crocodilo"
a cura di Alberto Abruzzese e Alfonso Amendola
Lo stato attuale delle immagini è scosso in forma radicale dall’imporsi dall’Artificial Intelligence (AI) che apre inediti scenari e attiva cambiamenti, nell’ambito della creazione, della fruizione e della distribuzione della sfera iconica, tali da attivare una svolta epocale.
Il mondo del Web ha immediatamente offerto concreta espressione di questa rivoluzione attraverso una variegata produzione di video, fotografie e animazioni (molti dei quali accolti nell’insieme dei meme), resa con l’ausilio dell’intelligenza artificiale creativa, la Generative AI, che è stata accolta con entusiasmo dal pubblico fino a farla divenire un fenomeno di tendenza che spopola nel mondo dei social e assume circolarità virale.
Le immagini proposte dai Italian Brain Rot con la varietà di surreali personaggi creati nell’ibridazione di animali e oggetti (come Bombardiro Crocodilo che fonde un bombardiere aereo con il muso di un coccodrillo) divengono espressione simbolo di questo trend culturale contemporaneo reso dalla nuova frontiera dell’immagine postfotografica (Fontcuberta), algoritimica (Eugeni) e macchinica (Virilio); e sono, quelle dei Brain Rot, icone-simbolo a maggior ragione per il fatto che mettono in luce la centralità assunta dalla dimensione del “mostro” all’interno delle immagini realizzate dall’AI.
Le proposte delle AI-images divenute virali manifestano, infatti, in termini particolarmente incisivi, l’intento di una creazione di realtà immaginifiche (Lévy) caratterizzate dall’elemento grottesco, fantastico, magico, espressioni iconiche che alterano le forme del reale per distorcerle in una manifestazione in cui vibra la sfera dell’inquietante, del destabilizzante. È evidente come la novità dell’immagine resa dall’Intelligenza Artificiale si sia manifestata, sin da subito, sotto le sembianze della mostruosità, mediante, da un lato, la fusione tra l’aderenza alla realtà e sua surreale alterazione, dall’altro lato, la capacità di creare un’articolata carrellata di figure deformi che si sono imposte nel Web.
E questa centralità del mostro assume un ruolo importante e, a bene vedere, costituisce un topoi che si verifica ad ogni ingresso di un’innovazione nel campo del visuale.
Le costellazioni di figure spettrali si registrano con l’ingresso della lanterna magica di Athanasius Kircher nel 1675 (che migliorò quanto già descritto da Giovanni de Fontana agli inizi del ‘400 e da Giovanni Baptista della Porta alla fine del ‘500), per un’accentuazione del carattere orrorifico da parte di Johann Georg Schröpfer a metà del ‘700 durante le sue sedute spiritiche, giungendo agli spettacoli terrorizzanti della Fantasmagoria di Etienne Gaspard Robertson a fine del XVIII secolo – che furono interrotti per timore di una rievocazione del fantasma di Luigi XVI (Casetti) –; si passa così alla fotografia e alla documentazione morbosa dei defunti veri o presunti tali – come il celebre Autoportrait en noyé di Hippolyte Bayard del 1840 (Rabbito) - dei freaks, la messa in scena della cattura di spiriti, per arrivare al grottesco sulfureo del cinema delle origini di cui rappresentante simbolo diviene la produzione di Georges Méliès; l’onirico Fantasmagorie Émile Cohl nel 1908 segna l’inizio dell’animazione così come la strega di Biancaneve della Walt Disney del 1937 inaugura l’ingresso del cartoon nella dimensione del lungometraggio. A loro volta, i due feroci leoni di Bwana Devil di Arch Oboler del 1952 segnano l’imporsi della novità del cinema 3-D; mentre la CGI al cinema si manifesta per la prima volta in Westworld di Michael Crichton del 1973 per offrire la soggettiva del robot impazzito interpretato da Yul Brynner. Qualche anno più tardi si impone il mondo dei videogame e a dare l’apertura sarà l’invasione degli alieni di Space Invaders creato da Tomohiro Nishikado nel 1978.
Ma è in particolare con l’avvento del digitale e del Web che il fenomeno di produzione della sfera mostruosa trova una sua radicale impennata per inaugurare e dare avvio alle novità che si registrano nel campo tecnologico-visuale; si verifica così un fenomeno descrivibile riprendendo Jung: non è più tanto l’anima ma sono l’imago e la machina che, in contatto con l’inconscio, vengono a trovarsi in rapporto con la collettività dei morti.
Jonathan Galindo, Huggy Wuggy, Slender Man, Momo sono i volti mostruosi con cui si manifestano i progressi di una svolta iconica, sono i rappresentanti simbolici di innovazioni che vengono racchiusi in espressioni deformi e destabilizzanti.
La costellazione dei mostri crea un nuovo immaginario sulla realtà del visuale, si offre come risultato di una mitopoiesi con cui intrepretare una ricerca tecnologica (Morin), un orientamento a cui affidare sempre più alla macchina la creazione di immagini (Colombo). E questa nuova mitologia, racchiusa nella dimensione del mostro che inaugura il nuovo visuale, non a caso mostra la caratteristica di rivolgersi al mondo infantile, utilizzando il suo registro, la sua grammatica, per poter svolgere una funzione esplicativa e di apprendimento (Abruzzese) tramite la fascinazione ludica e morbosa del deforme.
La nuova Call for Essays di “VCS – Visual Culture Studies” intende accogliere studi che si sviluppino lungo la direttrice di analisi qui proposta al fine di far emergere il ruolo della dimensione del mostro nella cultura visuale e in particolare in quelle fasi complesse e feconde di nascita di un nuovo dispositivo e di inediti linguaggi.
I contributi possono essere sviluppati secondo prospettive disciplinari diverse.
Alcuni temi di rilievo su cui focalizzarsi sono i seguenti:
- la dimensione del mostro in relazione all’evoluzione tecnologica e visuale;
- il ruolo della mitologia contemporanea nella lettura dei fenomeni culturali;
- la deformazione come mezzo di analisi della cultura visuale;
- la fenomenologia dei dispositivi in rapporto all’immaginario;
- uso e senso della condizione spaventosa;
- approccio archeologico dei media nella ricerca di specific case che diano luce alla condizione contemporanea;
- la dimensione del terrore nella spettatorialità e nelle nuove forme della fruizione dell’audiovisivo;
- leggende urbane e casi sociali in rapporto alla sfera visuale.
Riferimenti bibliografici:
- Abruzzese A., L’utopia dell’immagine, in ID., Forme estetiche e società di massa. Arte e pubblico nell'età del capitalismo, Marsilio, Venezia 2001.
- Abruzzese A., La grande scimmia. Mostri, vampiri, automi, mutanti. L'immaginario collettivo dalla letteratura al cinema e all'informazione, Luca Sossella Editore, Roma 2008.
- Augé M., Chi è dunque l’altro?, Raffaello Cortina, Milano 2019.
- Braidotti R., Madri, mostre e macchine, a cura di Anna Maria Crispino, Castelvecchi, Roma 2021.
- Caronia A., Dal cyborg al postumano. Biopolitica del corpo artificiale, Meltemi, Milano 2020.
- Casetti F., Schermare le paure. I media tra proiezione e protezione, Bompiani, Milano 2023.
- Cometa M., Paleoestetica. Alle origini della cultura visuale, Raffaello Cortina, Milano 2024.
- Colombo F., Ombre sintetiche. Saggio di teoria dell'immagine elettronica, Liguori, Napoli 1990.
- Eco U., Il nostro mostro quotidiano, in ID., Apocalittici e integrati, Bompiani, Milano 1987.
- Eugeni R., La condizione postmediale, Media, linguaggi e narrazioni, Morcelliana Scholé, Brescia 2015.
- Eugeni R., Capitale algoritmico. Cinque dispositivi postmediali (più uno) , Morcelliana Scholé, Brescia 2021.
- Fontcuberta J., La furia delle immagini. Note sulla postfotografia, Einaudi, Milano 2018.
- Foucault M., Gli anormali. Corso al Collége de France (1974-1975), a cura di V. Marchetti e A. Salomoni, Feltrinelli, Milano 2000.
- Freud S., Il perturbante, in Saggi sull’arte, la letteratura e il linguaggio, Bollati Boringhieri, Torino 1991.
- Haraway D., Le promesse dei mostri. Una politica rigeneratrice per l’alterità inappropriata, DeriveApprodi, Roma 2019.
- Jung C. G., Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
- Lacan J., Il seminario. Libro XI: I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi, a cura di A. Di Ciaccia, Einaudi, 2003.
- Lévy P., Il virtuale. La rivoluzione digitale e l'umano, Meltemi, Milano 2023.
- Lyotard, J.-F, , L’inumano. Divagazioni sul tempo, a cura di E. Raimondi, F. Ferrari, Lanfranchi editore, Milano 2001.
- Morin E., Lo spirito del tempo, a cura di A. Rabbito, Meltemi, Milano 2017.
- Ortoleva P., Il secolo dei media. Riti, abitudini, mitologie, Il Saggiatore, Milano 2009.
- Poggi, S., La vera storia della regina di Biancaneve. Dalla Selva Turingia a Hollywood, Raffaello Cortina, Milano 2007.
- Rabbito A., L’illusione e l’inganno. Dal Barocco al cinema, Bonanno, Roma-Acireale 2010.
- Remotti F., Fare umanità. I drammi dell’antropo-poiesi, Laterza, Roma-Bari 2013.
- Stiegler B., La colpa di Epimeteo. La tecnica e il tempo vol. 1, Luiss University Press, Roma 2023.
- Virilio P., La macchina che vede, SugarCo, Milano 1988.
- Weinstock J. A. (edited by), The Monster Theory Reader, University of Minnesota Press, Minneapolis 2020.
Indicazioni operative:
Studiose e studiosi interessati a partecipare sono invitati a inviare un proposal entro e non oltre il 27 giugno 2025. Il proposal deve essere avere una lunghezza di circa 300 parole (compresa una bibliografia essenziale) e una biografia di 100 parole. Tutti i materiali e le comunicazioni relative alla pubblicazione vanno inviati alle mail dei curatori e a quella della redazione:
Chi ha inviato i proposal riceverà una risposta entro l’1 luglio 2025 e dovrà eventualmente inviare il proprio contributo entro l’1 settembre 2025. I contributi dovranno essere compresi tra le 8000 e le 10000 parole, note e bibliografia comprese. Le norme editoriali di riferimento sono consultabili e scaricabili all’indirizzo https://vcsmimesis.org/norme-redazionali. Gli articoli devono essere completati da un abstract di 200 parole, da tre a cinque parole chiave e da una nota bio-bibliografica riferita all’autore o agli autori di massimo 100 parole.
Abstract, parole chiave e nota bio-bibliografica devono essere redatti sia in inglese sia in italiano. Gli articoli possono essere scritti in inglese o in italiano. Gli articoli possono essere accompagnati da immagini, rispetto alle quali l’autore o gli autori devono assicurare il possesso dei diritti di riproduzione.
Gli articoli vengono sottoposti a valutazione secondo il sistema del doppio cieco. I pareri dei referee vengono rimandati agli estensori entro l’1 ottobre 2025. Nel caso i referee ritengano pubblicabile il contributo con modifiche, gli estensori avranno tempo fino al 27 ottobre 2025 per inviare il loro contributo con le opportune correzioni. Per tutto quanto non è indicato in questo CFE, si rinvia alla policy della rivista che si possono consultare e scaricare all’indirizzo https://vcsmimesis.org/norme-etiche